Si aprono le porte. 
Andiamo! È ora di entrare.
I posti sono numerati, non c’è bisogno di correre ed affrettarsi, stanno lì!
Una bellissima platea e comode poltrone, ottima visuale.
Spegniamo il telefono cellulare perché tanto a teatro non serve. 
Si vedono in giro tanti ragazzi con la 
t-shirt con su scritto Staff…devono essere proprio in tanti a lavorare alla realizzazione di uno spettacolo.
Telecamere, macchine fotografiche con obiettivi giganteschi…un’enorme consolle piena di tastini che vanno su e giù…saranno le luci…che memoria a conoscerli tutti!
Devo ricordarmi all’uscita di prendere i fiori, quelli fanno sempre piacere agli artisti!
Zitti zitti si apre il sipario.
Un signore col microfono ci ricorda che a teatro non si mangia sulle poltrone, 
non si usa il cellulare e soprattutto non ci si alza durante. 
Io penso che non l’avrei mai fatto..ma poi mi ricordo delle volte che mi sono persa dei momenti della coreografia che mi interessava perché qualcuno mi si era alzato davanti. 
Poi ci ricorda che questa sera assisteremo ad uno spettacolo della durata di due ora circa, ma per gli addetti ai lavori, per chi lo prepara, 
è il lavoro di un anno intero. 
È quindi doveroso prestare attenzione ed essere molto generosi con gli applausi per chi prepara tutto questo con amore, cura e devozione da molto tempo.
E allora io, spettatore pronto a godermi lo spettacolo, inizio a battere le mani ad ogni coreografia che vedo, dai più piccini ai più grandi, e così sento di contribuire alla realizzazione del sogno di tutti quei ragazzi e, alla fine di tutto, gli urlo anche “BRAVO”, come si fa sempre a teatro, in tutto il mondo!

Don’t stop dancing 
#dontstopdancing