Sono certa che molti mi vedevano come una bimba timida, introversa, forse altezzosa con la puzza sotto al naso e incapace di interagire con i compagni di scuola. Mi prendevano in giro forse perché andavo in giro sempre con questa “cipolla” in testa poco o per niente alla moda. Io vedevo e sentivo tutto. 
E sorridevo. Sapevo cosa stavo facendo ed ero sempre molto concentrata. Mi piaceva avere una meta, un obbiettivo da voler raggiungere già dai 14 anni, perché io volevo diventare una ballerina ad ogni costo. E non avevo tempo per le feste di compleanno. E non era vero che non sapevo relazionarmi; soltanto preferivo farlo con i miei simili, con le mie amiche della danza. Loro si che mi capivano! Sapevano cosa provavo. Oltre ai compiti della scuola, i miei maggiori problemi erano le difficoltà che arrivavano in classe a danza: esercizi tecnicamente difficili, pirouettes da chiuder meglio, le coreografie da ripassare e memorizzare bene ricordando ogni correzione del Maestro. Dai passi alle braccia, agli atteggiamenti ai conteggi musicali. Come potevo raccontare il mio mondo a chi non aveva una passione nella vita? 
Non mi avrebbero capita! Allora per anni vivi in certi ambienti agli occhi degli altri un po’ come 
“la piccola fiammiferaia” ma in realtà dentro sorridevo, sorridevo eccome!
Perché io ero forte, determinata e consapevole. 
Io sapevo in che direzione guardare e non perdevo mai la rotta mentre intorno a me vedevo un sacco di ragazzi smarriti alla ricerca di una via. Ed io sorridevo. 
E ringraziavo ogni giorno che passava la Danza di esistere e di avermi accolta! 

Don’t stop dancing  
#dontstopdancing